Quello che per noi  infatti è il segno distintivo di una bellezza ricercata sottoponendoci  con cura ad un vero e proprio bagno di sole è in realtà né più né meno  una forma di difesa che il nostro corpo attua per difendersi dai raggi ultravioletti, che a contatto con la nostra pelle stimolano nelle sue cellule la produzione di melanina, un pigmento cutaneo che il nostro organismo produce naturalmente.
E’  proprio la melanina a filtrare ed assorbire i raggi solari impedendo  che essi ci creino danni. Ricordate la regola del tre? E le protezioni  necessarie per non rimanere scottati? Il nostro  organismo ha bisogno di  tre giorni per rendere pienamente attiva la barriera di melanina. Circa  72 ore nelle quali devono essere prese precauzioni specifiche per  difendere la nostra pelle e mantenerla idratata. Ed è necessario ricordare che a seconda del fototipo di appartenenza, la pelle necessita di maggiore o minore protezione. 
Cosa  fare per mantenere l’abbronzatura? Prima di tutto sfatiamo il mito: non  è l’acqua a lavare via l’abbronzatura, quanto dei detergenti aggressivi  che rischiano di seccare troppo la pelle, portando ad una  “esfoliazione” non necessaria. Il migliore alleato per una abbronzatura  duratura è l’idratazione della pelle: è quindi importante utilizzare un  doposole o una crema idratante almeno due volte al giorno. Sebbene sia  stato recentemente scoperto che il betacarotene  non aiuti a mantenere la pigmentazione della pelle o a favorirla, è un  ottima sostanza idratante e può rivelarsi una alleata se contenuta in  unguenti di tale tipologia.
Fonte:Medicinalive.com 
 
 
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